mercoledì 31 dicembre 2008

Addio 2008

Ed eccoci alla fine di un altro anno. Non so perchè ma ispira fiducia il 2009, sarà perchè è un numero dispari, non si sa. Mi lascio alle spalle un altro anno travagliato, dove non sono mancate le delusioni, ma nonostante tutto si sono rafforzate alcune amicizie, ed in particolare vorrei ringraziare Liuk e Miri per il loro straordinario sostegno, che è un pilastro fondamentale del mio futuro. Già, il mio futuro. Non ci penso neanche, e non potrei fare errore più grave. La scuola va sempre peggio, ed il prossimo anno (2009) ci sarà la maturità (perchè bisogna chiamarla maturità?), quindi potrebbe essere un proposito del nuovo anno: impegnarmi di più a scuola, ma il condizionale è d'obbligo in queste cose, perchè non si sa mai cosa saremo in grado di fare da qui all'anno prossimo. I buoni propositi servono per fare mente locale su cosa abbiamo bisogno veramente, e prenderli come una sorta di incoraggiamento per raggiungere gli obiettivi prefissati, ma perchè aspettare la fine dell'anno? Il 31 Dicembre 2008 sarà un altro giorno uguale al 1° Gennaio 2009, e credo che per dare una svolta alla propria vita non ci sia il caso di aspettare la fine dell'anno. Le mie speranze ed i miei sogni sono sempre gli stessi, non cambiano mai, e non posso pensare ad altro finchè non li raggiungo, ma i sogni sono astratti e non si possono raggiungere, quindi cado in un circolo vizioso. Un'altra cosa che vorrei veramente è migliorare il mio carattere: non avere quel pessimismo cronico che condiziona la qualità della mia vita, perdonare di più, regalare maggior sorrisi, e rimuovere gli attimi di invidia e gelosia verso gli altri che a volte mi colgono. Ora il mio pensiero è finire bene quest'anno, passarlo con i miei migliori amici ed iniziare con un sorriso il 2009, poi sarà quel che sarà. Auguro a tutti, in particolar modo ai lettori di questo blog, un felice e glorioso 2009.

lunedì 29 dicembre 2008

Uscita di scena

Molto probabilmente questa è l'ultima poesia del 2008, l'uscita di scena, pensando a Lei.

Uscita di scena

Giace lì una bella addormentata
Fiori bianchi ornano il sottile respiro delle sue labbra
Tende una mano fra le gambe e una poggiata sul seno
Fotografia stampata dell'ultimo piacere della notte

Capelli lunghi sorridono
Richiamano all'ordine nostalgico i miei pensieri
Urti violenti sono causati dall'incedere elegante
La mia malinconia schianta la sua ostentata bellezza

Termini sconnessi penetrano come aculei vorticosi in questa bianca notte
I suoi morsi di risate falcidiano la mia carne purificando la neve
Mentre il pianista conclude l'opera suonando gli ultimi tocchi al mio cuore
L'applauso è servito, e già non ci sono più.

mercoledì 24 dicembre 2008

Buon Natale!

Dopo svariati giorni di assenza, ritorno a postare. Sono state giornate piuttosto stressanti, sia fisicamente che mentalmente, fra litigate in famiglia e un'atmosfera natalizia piuttosto odiosa. Ritorno dopo il formattone annuale, aspettando l'arrivo della nuova scheda video per il PC (ATI HD 4850 della Gainward) e del nuovo alimentatore. Avendo la testa impegnata, ho avuto poco spazio per qualche eventuale ispirazione: a questo spero di rimediare in questi giorni di tranquillità. Domani si prospetta il classico pranzo con i parenti, tutti a casa mia; sarà forse la prova più dura, perchè arriva in un momento non proprio buono. Natale. Da piccolo non vedevo l'ora che arrivasse la mattina del 25 Dicembre: scartare tutti i regali, aspettare con ansia di trovare il giocattolo del momento e giocarci per tutta la mattina lasciando i genitori a ripulire il caos lasciato in giro, il pranzo con i parenti, che durava fino alla sera, e il consueto film al cinema targato Disney. Crescendo non è cambiata l'atmosfera, non sono cambiati i pranzi, non sono cambiati gli affetti ed i pensieri positivi, sono cambiato io. In negativo o in positivo non lo so, sarei più per la prima. Mi da fastidio questo essere allegri, il dimenticare problemi che si ripresentaranno il giorno dopo, il fatto di "essere buoni" perchè è Natale, perchè se io cerco di "essere buono" per tutto l'anno, cosa cazzo devo fare a Natale? Allora voglio andare in controtendenza. E fra questi giorni natalizi, ecco spuntare una vigilia gonfia di aria fresca, il più possibile lontano da casa. Un pomeriggio sereno con Ali (ma quanto era buona quella piadina...) e poi di nuovo via a casa di Fra. Una telefonata veloce per organizzare la serata, e ritornare a scrivere in questo spazio. E' con un sorriso che spero di iniziare questo Natale, e lo auguro anche a tutti voi che mi leggete.

giovedì 11 dicembre 2008

Obama e le aspettative

Il tempo di gloria per Obama è arrivato, tutti ne hanno parlato dopo la sua elezione ed alcuni continuano a farlo adesso. Io pubblico un testo che ho scritto qualche giorno fa inerente al nuovo Presidente americano.

"4 Novembre 2008 - E' tempo di elezioni presidenziali per un'America in piena crisi. Ai seggi ci sono lunghe code e si registrerà in seguito una delle più grandi affluenze mai verificatesi in tempo di voto. Otto anni fa ha trionfato George W. Bush, repubblicano. La sua è stata una politica scorretta e devastante per l'intera umanità; il momento cruciale si è verificato l'11 Settembre 2001: l'attentato alle Torri Gemelle ha dato il via a una caccia all'uomo estenuante, arrivata al culmine con le guerre in Iraq ed in Afghanistan. Il vero fine di queste guerre è stato non la battaglia al terrorismo internazionale, ma una fitta gara per accaparrarsi il petrolio. G. Bush ha saputo sfruttare il potere che la paura di attentati poteva avere nel cuore della gente: questo è stato uno dei punti fondamentali grazie ai quali avvenne l'elezione per il suo secondo mandato nel 2004. In questo momento (2008), gli americani hanno fatto il primo passo avanti per un cambiamento radicale. Il nuovo Presidente degli Stati Uniti si chiama Obama, ed la prima persona di colore ad arrivare alla Casa Bianca per guidare la nazione. Personaggio dotato di grande carisma che ha saputo fin da subito fare breccia nel cuore delle persone, oscurando la Clinton prima, e McCain dopo. Tutto il mondo ha accolto con grande entusiasmo il trionfo di Obama. Poco dopo la vittoria, ha ricevuto le congratulazioni da diversi capi di stato, ed una battuta poco cordiale dal Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi. L'avvento di Obama arriva in uno dei momenti più bui dell'America, che sta avendo gravi ripercussioni sul sistema mondiale; c'è la necessità di fronteggiare l'attuale crisi economica, affiorata con il fallimento di una delle banche più importanti della terra. La crisi ha portanto di conseguenza ad un crollo delle borse, ed uno dei compiti che Obama deve ricoprire è proprio il superamento di questo grave momento. Per lui non sarà facile, ma tutto il mondo è fiducioso. Un altro argomento delicato che dovrà trattare è la guerra contro il terrorismo, che verrà attuata in maniera diversa rispetto al suo predecessore: dovrà creare un legame forte con le grandi potenze europee, andando a colpire i rami vitali del movimento terroristico. Recentemente l'India è stata al centro dell'attenzione dei media per un attentato di dimensioni spropositate, avvenuto nella zona di Bombay: centinaia di terroristi, tra cui anche molti giovani ragazzi, hanno assaltato diversi alberghi lussuosi situati sulla costa, seminando il panico ed uccidendo diverse persone. Questo avvenimento dovrebbe far capire che il terrorismo è ancora presente, e che non bastano le belle parole del neo presidente americano a sconfiggerlo. Serve un impegno deciso e coraggioso per far rivedere la luce al mondo; bisogna scavare nelle persone che sono state la causa di questa imponente crisi mondiale, applicando con severità le leggi. L'elezione di Obama potrebbe essere vista come un passo dell'umanità contro il razzismo, che purtroppo è ancora presente tra noi. La fiducia è alta e, come si suol dire, "la speranza è l'ultima a morire", e se si avrà la giusta determinazione ed un po' di buon senso, saremo in grado di concretizzare le parole pronunciate da Obama nel discorso inaugurale del suo mandato."

lunedì 8 dicembre 2008

Serate, amici e birra

Queste son le serate che fanno bene. Quelle che ci vogliono . Queste sono le serate che nutrono l'anima e il corpo di serenità. Era da tanto tempo che non ne vivevo; ora proseguiamo questo momento. Sabato sera. Partire per Cassinasco e accorgersi dopo 30 chilometri di aver dimenticato una persona, qualche problema? Certo che no: si ritorna indietro, tanto guida Fra. I presupposti per una serata esplosiva ci sono tutti, sempre con il fedele Garmin, altalenando una fredda olandese alla focosa spagnola. Possiamo partire? No, no. Aspetta. Giulia ha perso un guanto. Solo uno? Già che c'era poteva perderli tutti e due per par condicio. Ma ormai è troppo tardi, si parte e si vola attraversando Neive e Canelli a bordo della super Grande Punto gassosa; tra partenze tamarre e finte strade, si arriva finalmente al Maltese (in Italia). Un po' di sciallo in macchina ascoltando la fedele Radio Maria ed aspettando che i Pezzi di culo (nome d'arte Pieces of ass, produzione altamente alcolica del Fuori Orario) facciano il loro effetto (tranquilli, non vanno ad agire nel deretano) e poi si decide di entrare. Liuk ed i suoi non hanno ancora suonato, e si approfitta del momento incolto con una bella partita a calcio balilla: IoSuperGigiBuffon insieme alla GiuliaRonaldinha, contro FraManolesta e LiukAbbattotuttoetuttiseosiprovocarmi. La partita però non ha termine a causa del tifo violento e di un'improvvisa pioggia di sana birra. Ora tocca a voi, dai LiukAbbattotuttoetuttiseosiprovocarmi, preparati e sfogati. La musica pulsa nel locale ed i pezzi scorrono veloci tra il filosofeggiare di Dario. C'è tempo anche per un bis e poi è ora di tornare alla base. Saluti, baci e abbracci e ci fiondiamo a scrostare la Grande Punto, che nel frattempo è diventata una ghiacciaia. E fu a quel punto che avvenne il fattaccio: GiuliaRonaldinha s'impossessa del volante e non lo molla più! Ci arrendiamo: sarà lei a condurci a casa  (o verso l'inferno?) trasformandosi in GiuliaVogliounavitaspericolatavogliounavitacomequelledeifilm. Non l'avesse mai fatto, l'indomabile guerriera fuori controllo riesce a sbagliare strada, riportandoci alla casa dolce casa con quasi un'ora di ritardo. Poteva andare meglio, cioè peggio. La serata è conclusa, con un ultimo pensiero a Lei, senza esagerare. Domenica sera. Cavalcando l'onda entusiasmante di 24 ore prima, Fra ed io optiamo per un'altra serata pittoresca. Ci uniamo agli istitutari e portiamo con noi anche Liuk. Destinazione: Le Baladin, birreria situata a Piozzo. L'andata è tranquilla, contornata da un LaBrie in forma smagliante. Arriviamo sani e salvi e prendiamo posto, divagano fiumi di birra e boccali di risate. La serata è elettrizzante tra cazzate e classiche sfide "chi regge di più?". Io e Ale2 sbaragliamo la concorrenza (eravamo solo noi due, ma non ditelo in giro), ogni bicchiere di birra potrebbe essere l'ultimo (per lui ovviamente). Passiamo indenni 3 bicchierate alla goccia, poi siamo costretti ad arrenderci: lo spillatore è finito. Si deve tornare presto, e così si riparte per casa. Il ritorno è gradevole e senza novità, con gli 8 gradi birreschi in circolo. Si arriva, ancora due chiacchere con Fra, e poi a casa dal letto che t'aspetta. Gli occhi si chiudono con la mente volta a bei propositi per la fine dell'anno. Finalmente.

sabato 6 dicembre 2008

Un Nuovo Giorno

Poesia molto semplice scritta due estati fa. Approfittai dell'assenza dei miei genitori e della casa libera per sistemarmi sul balcone poco prima dell'alba, in attesa dell'ispirazione.

Un Nuovo Giorno

E' l'Alba
Il vento mattutino accarezza le verdi foglie

Il sole si muove a fatica
Sembra quasi fermo

I petali di una rosa, ancora umida,
si aprono timidamente

Gli uccellini cantano la loro lode agli Dei in cielo
Smettono per un attimo, distendono le ali e spiccano il volo

La città si sveglia dolcemente
E' l'inizio di un nuovo giorno

martedì 2 dicembre 2008

La pianista

Dedicato ad una cara amica.

L'atmosfera è scura e densa di eccitazione. Lei è in piedi accanto al suo pianoforte nero illuminato da una luce sconosciuta. Ha la testa leggermente inclinata di lato, il viso lievemente arrossato e le labbra cariche di tensione; i chiari capelli scendono fino a poggiarsi sulle delicate spalle, contrastandosi con le tenebre. Le braccia sono distese lungo i fianchi, coperti dal lungo vestito scintillante che arriva fino ai piedi di cristallo. Dai suoi occhi si apre una vasta platea che occupa ogni angolo di posto, migliaia di occhi osservano l'unica figura al buio presente sul palco. Sottili lacrime le inumidiscono gli occhi lucenti, le mani sudate fremono e il cuore palpita fortemente, tanto che i tonfi sono percepibili dalle prime file. Decide che è il momento: fa scivolare il suo esile corpo sotto il bagliore e con calma impercettibile si mette al suo posto. Secondi di assoluto silenzio: è il momento che precede la tempesta. E' arrivata. Alza entrambe le mani con le dite rivolte verso quei tasti così grandiosi, ed inizia una sonata lenta; piano piano ogni nota accarezzata entra dentro di lei come un ricordo di gioventù. Il rossore scompare e lascia il suo posto ad un volto gioioso con un riso contento, il corpo danza a ritmo del suo cuore ed i capelli arrivano a battezzare i tasselli che compongono la musica degli Dei. La tempesta si agita impetuosa fra le poltrone vellutate, lasciando miste sensazioni di piacere alle anime dei ricchi ascoltatori. I minuti volano via come secondi, ma per la pianista sembra di essere tornata bambina: si muove con dolcezza fra gli imponenti tasti, con lo stesso sorriso. La tempesta è al termine, ha devastato di positività la sala ed ora rientra in quel corpo gentile. Minuto silenzioso di consuetudine, sposta il seggiolino e si regge in piedi. Finalmente la giusta ricompensa viene donata da lunghi battimani ed occhi commossi che danzano all'unisono intorno a lei. E' ancora giovane, incantevole e bella, pronta a regalare la giusta musica, a chi ne ha bisogno.

venerdì 28 novembre 2008

La neve ritrovata

La sveglia inizia a cantare la sua lagna nella mia stanza rimbombante. Ma è già ora di alzarsi? Porca zozza, sono andato a letto non meno di 5 ore fa! Vabbè, la lascio suonare, alzandomi a spegnerla tutte le volte; nel breve tragitto letto-scrivania e viceversa la mia faccia mima volti orribilanti e il corpo compie strani gesti per disperdere meno calore possibile. Tic tac, tic tac, i minuti passano come secondi e in un attimo è già passata mezz'ora: mi resta un quarto d'ora per prepararmi fisicamente e psicologicamente per una giornata veramente faticosa e stressante. E l'umore? Ah sì, l'umore, beh, lui è sempre in stallo, specie dopo la giornataccia di ieri. L'umore è martoriato di colpi ogni giorno, ma in questo giorno può concedersi un po' di riposo, riprendendo vita. Avevo intuito quello che sarebbe successo la notte, e non ho sbagliato: già verso sera, qualche timido fiocchetto di neve si raggomitolava a terra, in attesa di rinforzi; tra il chiarore mattutino, ecco spalancarmi davanti uno spettacolo immenso. La neve cadeva a fiotti, lasciando purezza dove si posava. Io adoro la neve, così soffice e fonte d'acqua. Quando nevica, si riesce a notare un cielo di un colore strano, e lo spettacolo vero comincia con l'avvicinarsi della notte: il sole va via, stelle bianche cadono da un cielo stranamente chiaro. Un cielo chiaro di notte, come se riflettesse le distese bianche della città; tutto questo mi dona una bella serenità, in grado di protrarsi per qualche giorno. Una mattina nuova quindi, e tutti all'improvviso si muovono tranquillità: sembrano aver perso la frenesia quotidiana, con contorni di fretta e furia; ci si accorge che il mondo va a rotoli, ma che Madre Natura è ancora in grado di farci sentire il suo affetto, di norma tradito da noi stessi. L'unica verità in questi momenti, è che non esiste normalità, la quotidianità della vita cessa di esistere. Così mi ritrovo senza professori al mattino, con i piedi inzuppati nonostante l'assenza di pioggia, stelle di neve sulle lenti e un intero week end libero, perchè il domani prevede la chiusura della scuola.

Foto: la mia zona imbiancata (cliccare per ingrandire)

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giovedì 27 novembre 2008

L'Ultimo Respiro

L'Ultimo Respiro

Fra le fredde pagine d'inverno
solo il tuo ricordo scalda i cristalli del mio cuore
Entra nelle vene e cerca un rifugio alla tua innocenza
varcando ogni soglia, sopra ogni ostacolo

Oh! Dolce cuor mio, sciogli la tua scorza a quest'amore
Tu, che hai sofferto di grave pena
Concedi la grazia all'unico pensiero vagante
nomade, in grado di donarti lucentezza e splendore, un'ultima volta

Risale lungo il fiume della tristezza nell'attimo d'euforia
inondando di follia ogni cavità oscura
Urla come uno sfregio al pulsante rosso
Prende il suo posto, ogni respiro è un'ininiezione di vita

Lei va via, con la stessa velocità di come ti ha rapito lo spirito
Rimani solo tu, ferito nel profondo e privato della tua grazia
Hai goduto nell'ultimo istante di felicità che avidamente ti ha concesso
Hai pagato questo prezzo con il tuo battito, ogni capitolo è concluso

Rimane solo un corpo sconosciuto, esile e senza respiro
A bocca aperta, con le labbra tese ad aspettare una fantasiosa carezza

lunedì 24 novembre 2008

Notti lunari

Nelle notti lunari sono frequenti le visite alla mia amica; sono lunghi viaggi, che sarebbe meglio programmare per evitare di incappare in probabili perdite di coincidenze. Per questi viaggi non serve un gran bagaglio, solo la giusta dose di fantasia e libertà. Parto sempre all'imbrunire per contemplare dall'alto delle mie stelle ogni sorta di tramonto, da quello rapido e pieno di calore, fino a quello scende lentamente e in modo dolce, lasciando in solitudine, sopra di sé, tanti rimasugli di luce. Fra un corpo celeste e l'altro il tempo da ingannare è misero ed in questi viaggi alla velocità della luce devo sempre stare attento a non perdere il sincronismo con le varie stelle: ne basta una per restare senza un trasporto, e quando succede, rimango ad ammirare la Luna dall'angolazione che capita; mi ritrovo sempre in posti diversi, dove posso ammirarla scoprendo ogni volta qualche dettaglio ovattato. Nelle stazioni stellari mi imbatto continuamente con molti pendolari: c'è chi sta viaggiando da quando è nato, chi fugge (da cosa lo sa solo lui), fino a chi non vuole rimanere solo. Il momento più bello è poco prima di arrivare da Lei: ci si inoltra nella soffice coltre di nebbia che la riveste e si scende ancora, fino ad arrivare nella sua parte nascosta, oscura. Ciò che posso trovare al suo interno non è mai usuale: in attimi di malinconia scorgo la presenza di anime all'ombra dell'orizzonte, attorno ad un falò con birre e chitarre, mentre nei momenti tristi e pensierosi mi unisco alla folla sotto al palco dei Pink Floyd, circondato da fiori di lacrime. Oltrepassato il tutto, posso finalmente trovare la voce della confidenza. Spesso ci intratteniamo in lunghi discorsi, ma a volte regna il silenzio, interrotto solo dal suo singhiozzare e dalle sue lacrime: gli ignoranti sulla Terra le chiamano "stelle cadenti". Lunghe risate e pianti magnifici fanno da contorno a quell'atmosfera magica, che verrà sospesa con la nascita di un nuovo Sole. Per tornare a casa basta poco: un battito di palpebre e mi ritrovo fra le mura amiche, pronto per vivere un nuovo giorno. E se ti senti più sola del previsto, afferra una lacrima lunare: io passerò da te, ti prenderò per mano e condurrò la tua anima sotto la sua luce.

martedì 18 novembre 2008

Da leggere!

In data 12 Novembre 2008, sul blog di Beppe Grillo è apparso un post dedito interamente alla cosiddetta legge "ammazzablogger" proposta da Franco Ricardo Levi. Io, come molti altri, sono rimasto impaurito da quello che poteva succedere a tutti i possessori di un blog, ma grazie a Matthew, ho scoperto nell'articolo di Grillo è presente qualche incertezza. Vi linko un articolo nel quale è possibile constatare i veri pericoli che potevano correre se questa legge avesse avuto un corso (LEGGERE QUI). Perchè "se avesse avuto"? Semplice, perchè la proposta è morta, ma al suo posto ne è arrivata un altra presentata da Roberto Cassinelli (PdL) che tratta argomenti simili. Ecco l'articolo di Punto-Informatico.it in cui vengono spiegate le varie modifiche che si intendono fare.

"Siti web da registrare, la nuova proposta di legge

Roma - Difficile credere che si tratti di una coincidenza: a poche ore da quando Ricardo Levi ha annunciato la cancellazione delle sue criticatissime proposte per la registrazione coatta di siti web e blog, ritiro subito applaudito dagli esperti, ecco che si affaccia una nuova proposta di legge, che conferma alcuni obblighi per i siti web ma con alcuni decisivi distinguo rispetto all'orientamento Levi.

A presentarla, questa volta, non è un esponente del Partito Democratico ma Roberto Cassinelli del Partito Popolo delle Libertà e membro della commissione Giustizia della Camera. Cassinelli sia nelle dichiarazioni con cui ha ieri presentato la sua proposta sia nella introduzione alla stessa sottolinea energicamente come si tratti di un testo che vuole correggere la normativa esistente per liberare, scrive, "blog, social network e community dai lacci e lacciuoli stabiliti dalla legge per i prodotti editoriali".

In particolare Cassinelli prende di mira la legge 62 del 2001, quella che i lettori di Punto Informatico conoscono benissimo, una legge che quell'anno ha provocato una mobilitazione in rete all'epoca senza precedenti animata proprio da questo giornale: le ragioni di Cassinelli sono quelle che già all'epoca furono proposte da una petizione firmata da più di 53mila utenti Internet. In quella norma, infatti, la definizione diprodotto editoriale è così generica da comprendere qualsiasi cosa, siti e blog compresi. Da qui parte il parlamentare della maggioranza, spiegando come quella legge di fatto estenda obblighi previsti e considerati necessari per la stampa tradizionale anche a realtà elettroniche che con questa nulla hanno a che spartire. A cominciare, è lecito aggiungere, dalla caccia ai ricchi contributi pubblici per i quali quella norma era nata in primo luogo.
Secondo Cassinelli la sua proposta, dunque, limita qualsiasi obbligo ai prodotti editoriali cartacei oppure solo a quelli che definisce giornali online, "ovvero quei siti internet simili, se non identici, alla stampa tradizionale, con una redazione giornalistica regolarmente stipendiata e con la vendita di spazi pubblicitari al proprio interno". A detta del parlamentare tutto questo "risponde ad una esigenza di liberalizzare la circolazione delle idee ed il mercato delle opinioni, senza introdurre ulteriori appesantimenti e controlli", al punto che definisce la sua proposta una legge salvablog "in piena antitesi con il ddl ammazzablog presentato dall'ex sottosegretario all'editoria del governo Prodi Ricardo Franco Levi". Cassinelli ci va giù molto pesante sull'impianto Levi: "Una misura assolutamente illiberale e inaudita che metteva il bavaglio alla libera circolazione delle idee, per cui apprezziamo che lo stesso onorevole Levi abbia deciso di fare retromarcia ritirando il capitolo della sua proposta dedicato ad Internet".

Nonostante le buone intenzioni, però, c'è già in queste ore chi ha individuato nella nuova proposta alcuni rischi per una serie di siti.

La falla più pesante, in particolare, si troverebbe nella nuova definizione di prodotto editoriale "pubblicato nella rete Internet". Perché un sito venga considerato in questo modo, infatti, deve valere una qualsiasi di sette condizioni. Tra queste non c'è solo la sussistenza di una redazione giornalistica o la riproposizione su web dei contenuti di un giornale cartaceo, ma anche quanto previsto dal "punto b" dell'articolo 2 comma 1, un assai più generico "il gestore o gli autori delle pagine ne traggano profitto". Questa definizione, associata al fatto che la proposta legge si applicherebbe a pressoché qualunque sito si focalizzi su "la pubblicazione o la diffusione di notizie di attualità, cronaca, economia, costume o politica" si può tradurre, dicono gli esperti consultati daPunto Informatico in queste ore, in nuovi obblighi per qualsiasi sito il cui gestore tragga profitto di qualsiasi genere (non solo economico) dalla propria attività.

Peraltro, che l'espressione "traggano profitto" del punto "b" possa non riferirsi per gli autori del sito solo all'aspetto economico ma a qualsiasi genere di profitto anche non economico, ad esempio in termini di visibilità o reputazione professionale, sembra indicarlo anche il successivo punto "f", in cui riferendosi agli autori o gestori dei siti si parla invece esplicitamente di "compensi periodici o salutari per la propria attività di gestione o redazione". Sulla stessa linea anche il successivo "g". Il problema dell'obbligo di registrazione e di dover sottostare alle altre pendenze della legge sulla stampa a cui sono sottoposti i giornali tradizionali, viene sottolineato ora, non sembra dunque affatto risolto. Anzi si confermerebbero gli obblighi della legge sull'editoria per pressoché qualunque sito pubblichi un banner, un annuncio AdSense o, più semplicemente, permetta a chi lo realizza di ottenerne un profitto di qualsiasi genere.

In effetti Cassinelli, che Punto Informatico sta tentando di raggiungere per ulteriori approfondimenti proprio in queste ore, nella presentazione della proposta dichiara che "in questo modo, il numero di siti tenuti ad essere registrati presso il Tribunale si restringe sensibilmente rispetto a quello attuale (ossia quello previsto dalla 62/2001, ndr.) che, se si ottemperasse alle vigenti normative, risulterebbe in pratica pari alla totalità dei siti web". In altre parole nella proposta Cassinelli c'è una fondamentale presa di coscienza del vulnus giuridico causato dalla controversa legge sull'editoria del 2001, c'è l'intenzione di liberare blog e siti web da obblighi che non hanno senso ma non sembra ancora esserci una corretta definizione di prodotto editoriale, con la conseguenza che si lascia aperta la porta ad una conferma degli obblighi di registrazione e degli altri obblighi previsti per la stampa anche per tutta una serie di altri siti.

Di rilevanza, per quanto generico, il comma 2 dell'articolo 2 di questa proposta che afferma, ed è questa la più importante novità rispetto tanto alla legge sull'editoria quanto alla proposta Levi:
"Sono in ogni caso esclusi dagli obblighi previsti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, i prodotti editoriali pubblicati sulla rete internet che abbiano quale scopo unico: a) la pubblicazione o la diffusione di idee ed opinioni proprie e personali; b) la pubblicazione o la diffusione, da parte dell'autore o gestore, di informazioni relative alla propria natura ed alla propria attività di società, associazione, circolo, fondazione o partito politico; c) la pubblicizzazione, da parte dell'autore o gestore, della propria attività di istituzione, ente pubblico o persona che ricopra cariche in tale ambito; d) la pubblicazione o la diffusione, da parte dell'autore o gestore, di informazioni autobiografiche, personali o che comunque riguardino la propria attività personale, professionale, politica o pubblica; e) l'aggregazione, in forma automatica, di notizie ed informazioni contenute in altre pagine; f) la creazione di momenti di discussione e dibattito su temi specifici; g) l'aggregazione di utenti terzi in una comunità virtuale".
Quanto emerge, dunque, è un chiaro tentativo di distinguere come due insiemi separati le attività professionali di informazione da tutte le altre. Il problema, osservano però gli esperti in queste ore, è che questo confine nella realtà delle attività di moltissimi siti èsfumato e quasi impercettibile. Un esperto di cinema, è uno degli esempi che viene fatto, che utilizzasse il suo blog per aggiornare i suoi lettori, esprimendo opinioni e dando informazioni sul cinema, e condisse il tutto con dei banner AdSense, rischierebbe di doversi registrare pur essendo tutto meno che una testata giornalistica, e certo non interessato a recuperare finanziamenti pubblici ma solo a parlare di ciò che lo appassiona con altri utenti della rete.

Come detto, ad ogni modo, quella di Cassinelli è una proposta di legge e come tale potrà essere modificata in corsa eliminando le possibili ambiguità. Nelle prossime orePunto Informatico conta di poter approfondire la questione con il suo promotore e con altri esperti della materia."

Post modificato Venerdì 21 Novembre 2008 alle ore 17:10

venerdì 14 novembre 2008

Sere di un tempo

Mi ricordo che qualche anno fa, quando andavo ancora a catechismo, finito l'incontro, passeggiavo per qualche minuto nel parco vicino a casa mia. Io a catechismo ci sono sempre andato controvoglia, perchè l'ho reputavo un dispendio inutile di tempo per quello che facevamo, oltretutto era anche di sera. Il giorno esatto era il Mercoledì. A cena c'era la solita litigata sul perchè io dovevo andare per forza a quegli incontri che non producevano niente. Passavo quell'ora settimanale mangiando del nervoso e, dopo essermi calmato, viaggiando con la mente. Finalmente scoccava la libertà, e così mi avviavo a piedi verso casa. Tardavo sempre a rientrare. Me ne stavo da solo a passeggiare nel parco vicino a casa mia, d'inverno con i piedi congelati, e in primavera con una brezza fresca molto pungente. C'era qualcosa che riusciva a calmarmi molto, riuscivo a trovare un motivo per la mia tristezza. Era il periodo di un amore non corrisposto, e motivi per essere triste ne avevo veramente molti, ma sfruttavo quel momento di completa calma per stare solo con me stesso. Camminavo e camminavo, e intanto fantasticavo: a volte mi trovavo in compagnia di lei, raccontandole di come, proprio in quel punto, al mattino si riescono a vedere gli scoiattoli e le lepri correre fra la rugiada; altre volte pensavo a chi abitava il bosco oscuro, e mi chiedevo se era spaventato dalla mia presenza. Intanto il tempo passava. Lasciavo che i brividi di freddo penetrassero fin dentro le mie ossa, come un atto di purificazione, oppure per sentirmi ancora più a contatto con la natura. Non ne ho mai sentito la mancanza. Ora qualcosa di me si è persa, e credo di trovarla solo in mezzo a quei brividi, in mezzo a quegli scoiattoli mattinieri. Ma fuori fa troppo freddo, e la strada è troppo deserta, e c'è un bosco troppo vasto e tenebroso. E' una tristezza troppo grande, di cui conosco già la provenienza. Sarebbero brividi di dolore, e sarebbero veramente troppi aggiunti a tutto il resto.

martedì 11 novembre 2008

Citazioni

La voglia di scrivere c'è. Ma mancano le parole, come in un senso di vuoto. Per questo dedico un post ad alcune citazioni che ho trovato in qualche libro che ho letto. Inutile dire che i libri citati, sono consigliati per una buona lettura.

Promessi Sposi - Capitolo XIV - Verso 410 - "I vecchi peggio de' giovani; e i giovani..... peggio ancora de' vecchi"

Le Ultime Lettere Di Jacopo Ortis - 22 Novembre 1797 - "...ed io sono sempre in perfetta armonia con gl'infelici, perchè - davvero - io trovo un non so che di cattivo nell'uomo prospero"

Le Ultime Lettere Di Jacopo Ortis - 3 Dicembre 1797 - "Era neglettamente vestita di bianco; il tesoro delle sue chiome biondissime diffuse su le spalle e sul petto, i suoi divini occhi nuotanti nel piacere, il suo viso sparso di un soave languore, il suo braccio di rose, il suo piede, le sue dita arpeggianti mollemente, tutto tutto era armonia: ed io sentivo una nuova delizia nel contemplarla"

Le Ultime Lettere Di Jacopo Ortis - 3 Gennajo 1798 - "Il genere umano è questo branco di ciechi che tu vedi urtarsi, spingersi, battersi, e incontrare o strascinarsi dietro la inesorabile fatalità"

Le Ultime Lettere Di Jacopo Ortis - 19 Gennajo 1798 - "Io non lo so; ma, per me, temo che la Natura abbia costituito la nostra specie quasi minimo anello passivo dell'incomprensibile suo sistema"

Le Ultime Lettere Di Jacopo Ortis - 19 Gennajo 1798 - "O Sole, diss'io, tutto cangia quaggiù! E verrà giorno che Dio ritirerà il suo sguardo da te, e tu pure sarai trasformato; né più allora le nubi corteggeranno i tuoi raggi cadenti; né più l'alba inghirlandata di celesti rose verrà cinta di un tuo raggio su l'oriente ad annunziar che tu sorgi. Godi intanto della tua carriera, che sarà forse affannosa, e simile a questa dell'uomo; tu 'l vedi; l'uomo non gode de' suoi giorni; e se talvolta gli è dato di passeggiare per li fiorenti prati d'Aprile, dee pur sempre temere l'infuocato aere dell'estate, e il ghiaccio mortale del verno"

Le Ultime Lettere Di Jacopo Ortis - 29 Aprile 1798 - "Vicino a lei io sono sì pieno di vita che appena sento di vivere. Così quand'io mi desto dopo un pacifico sonno, se il raggio del Sole mi riflette su gli occhi, la mia vista si abbaglia e si perde in un torrente di luce"

Il cacciatore di aquiloni - "La quiete è pace. Tranquillità. Quando si abbassa il volume della vita. Ma quando si preme il tasto per spegnerla del tutto, resta solo silenzio."

Achille Piè Veloce - "Ridere dei piccoli dolori è sollievo dei deboli. Ridere sull'abisso è proprio degli eroi."

Il Giovane Holden - Capitolo III - "Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira."

Il Giovane Holden - Capitolo XVIII - "Ad ogni modo, sono quasi contento che abbiano inventato la bomba atomica. Se c'è un'altra guerra, vado a sedermici sopra, accidenti. E ci vado volontario, lo giuro su Dio."

Il Piccolo Principe - Capitolo XXI - "Si vede bene solo con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi."

Il Piccolo Principe - Capitolo XXI - "È il tempo che hai perso per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante."

giovedì 6 novembre 2008

Piccole speranze infrante

Assorto nei miei pensieri, mi appresto ad aprire la finestra per far entrare un po' di buona luce in questa stanza. C'è una bella giornata, la pioggia dei giorni scorsi è storia, con la complicità di un cielo azzurro con minuscole chiazze bianche. C'è un'aria fresca e primaverile, profumo di Marzo e una rondine che porta il succoso pasto ai loro piccoli. Sono appena uscito dalla doccia, e sento la brezza pomeridiana accarezzarmi la pelle come solo lei sa fare; uno sguardo al cielo, un respiro a pieni polmoni, finchè la mia attenzione viene catturata da un oggetto posto sulla scrivania: il mio cellulare. Due rapidi sussurri di vibrazione mi fanno intendere che il responsabile del mio distacco da quella realtà è un semplice SMS. Un messaggio. Sbollita immediatamente la rabbia e il nervoso, la mia mente si trasforma in un intenso centro di congressi per seghe mentali e pensieri oltreggiosi: c'è chi urla in silenzio e chi dorme in attesa del proprio turno. "Chi è che mi scrive?" domanda un pensiero illuminato di luce buia, zittito da un altro scorbutico che afferma "Sicuramente è la mamma che ti chiede con dolce furore di andare a fare la spesa!". Ecco, dal piano di sotto un altro parere urlare di non dimenticarsi le uova! Vengo colpito in maniera estremamente positiva da una riflessione che è seduta a gambe incrociate su un oasi. Ha i capelli lunghi e tiene sulle ginocchia una vecchia chitarra senza corde. Con fare dignitoso sposta le sue dita sulla manopola che regola le urla dell'amplificatore: improvvisamente scende quasi il silenzio, solo tanti giudizi che si agitano e spalancano le bocche con aria minacciosa, ma quello che emettono sono solo dei teneri sibili. Il saggio sta per parlare: "E' quella ragazza che ti piace tanto. Ti chiede di studiare insieme, facendoti capire con fare malizioso le sue vere intenzioni. Esci di qua e corri da lei!". In un niente mi ritrovo di nuovo nella mia stanza a fissare quel cellulare immobile. Sono passati solo pochi secondi da quando ho aperto la finestra ed ho ammirato una stagione nuova. Secondi pieni di speranza. "E se fosse veramente lei?" mi chiedo in continuazione. Ancora "Dio, sarebbe meraviglioso". Basta. Devo risponderle, deve capire che io vivo per lei, che è tutta la mia vita e non c'è attimo durante il giorno e la notte che non penso a lei. Afferro con decisione il giocattolo tecnologico, scrivendo con la mente la risposta a quel messaggio.

"Hai un nuovo messaggio". Grazie. Il batticuore sale e sembrano esserci metri infiniti tra il mio pollice e quel tasto.

"Visualizza".


Tutto il resto è nebbia. Ricordi confusi, il centro di congressi è devastato da cento guerre mentali. Ricordo vagamente il contenuto del messaggio: un noto operatore telefonico (non voglio rivelare il nome per evitare pubblicità, ma lascio due indizi: inizia per T e finisce per IM) mi dava notizia che un certo Mario di Lucca (mai conosciuto e mai sentito in vita mia) aveva vinto con grande fortuna una Fiat 500. Il messaggio mi invitava a partecipare a questo concorso per avere la possibilità anche io di vincere la carriola italiana.

Partendo dal presupposto che quell'auto mi dona momenti di defecation illustri, e che ho ricevuto questo tipo di messaggio per una settimana intera (compresa la domenica, quelli sì che hanno voglia di lavorare), mi rimane solo un dubbio.

Ma questo Mario di Lucca, cosa cazzo se ne fa di 7 Fiat 500?

lunedì 3 novembre 2008

Rivoluzione

C'è aria di cambiamento. E' ora di cambiare la mia vita. Rivoluzione. Voglio cambiare stile di vita. Innanzitutto voglio rimuovere almeno in parte l'indole estremamente pessimistica che ha temprato negli ultimi anni in maniera drastica il mio carattere. Voglio svegliarmi al mattino per vedere una luce fittizia, ma con una luminosità maestosa; quando verranno momenti non piacevoli, dare un senso a quelle lacrime che segneranno una serata decisamente malinconica. Mostrarmi per come sono dentro, ma riservare il mio profondo solamente per le persone vere. Per gli amici veri. Coricarmi a letto ripensando ai fatti della giornata, e trovando positività in ognuno di essi, pensando al giorno che seguirà come il migliore che il mondo saprà darmi. Il termine "scuola" non sarà più sinonimo di sofferenza continua, e il mio impegno per essa passerà sopra anche alle difficoltà personali. Mattino attento, pomeriggio ripasso generale e studio costante. Alla sera possibile svago e incontro con amici virtuali e non. Mezzanotte prepararsi per andare a letto, prendere l'iPod, mettere una canzone dolce e rilassante e addormentarmi cullato dalla melodia. Quando non ci sarà la scuola, mi dedicherò prima di tutto agli amici, e poi a me stesso. Dovrò essere il primo a confidare un amico, porgendo la spalla su cui piangere, ed offrendo le mie parole come consolazione. Inizierò anche a tenermi in forma: correre e nuoto tre volte alla settimana. Anche l'alimentazione subirà pesanti cambiamenti: mangiare sano e possibilità di uscire fuori dagli schemi alimentari solamente nel week-edn. Insomma, sarò finalmente felice. Desideroso di vivere e grato ogni giorno per quello che mi è stato dato. C'è aria di cambiamento. E' ora di cambiare vita. Rivoluzione. Voglio cambiare stile di vita.

Ma perchè fare oggi quello che si può fare anche un altro giorno?

mercoledì 29 ottobre 2008

Negativo

Sono un negativo. Come un esame. Verdetto: "Mi dispiace, lei è negativo alla vita; le resta un secondo di vita, ancora uno, poi un altro e un altro ancora!". Fino alla morte. Negativo a una visione ottimistica della vita. Negativo nella fotografia del mondo: io bianco voi neri, io nero voi bianchi. Non c'è via di fuga. Solo un'unica flebo che mi inietta ossigeno in corpo. Si alternano momenti giusti e sbagliati, buoni e cattivi, positivi e negativi. Ma sono quelli negativi che lasciano la loro scia grigia in me, mentre quelli positivi danno una sensazione di leggerezza e di convizione che offusca i problemi. Offuscare = rendere qualcosa fosco, confondere - sia materialmente che mentalmente. La nebbia non può esserci per sempre, e quando andrà via non ci sarà il Sole dietro di essa, solo un interminabile diluvio interrotto dalla successiva coltre. Ora e per sempre. Bevo l'ultimo sorso e cado in alto; il bicchiere si rompe in vasti frammenti e passanti innocui li riuniscono. Mi piego alla Terra, raccolgo la serenità e la getto nel vuoto; passanti innocui in continua ricerca di quel pezzo. Io no. Io sono io. Io sono un errante che non sbaglia.

domenica 26 ottobre 2008

Altro capitolo chiuso

Ultimamente penso (fin troppo) alla vita come un film. A momenti particolari. Uno di questi è quando viene inquadrato il protagonista con velocità ridotta, e con una musica di sottofondo; quasi sempre questo "metodo" è utilizzato per far capire allo spettatore lo stato d'animo del soggetto interessato. Per due volte è capitato di immaginarmi protagonista in una di quelle scene.

La prima risale a quest'estate in cui si festeggiava un compleanno in famiglia; metto subito le cose in chiaro, io ho sempre fatto a pugni contro le feste di compleanno e altre feste di quel tipo: gente che non conosco e che alla fine giudico solo in base alle apparenze. Come si può ben immaginare le festa era così, e la gente pure, se poi ci si mette l'ignoranza generale e uno strano malessere interiore va che è una meraviglia. E c'è stato un momento, parlo di pochi secondi, in cui mi sono immaginato la scena da un altro punto di vista: mi vedevo osservare attentamente le altre persone, tempo rallentato, e l'immancabile canzone di sottofondo. La canzone in questione era "Heroin" dei Velvet Underground, che non poteva essere canzone più azzeccata dati i suoi versi duri - "I don't know just where i'm going/but I'm gonna try for the kingdom, if I can/'Cause it makes me feel like I'm a man". Quello dopo è stato uno dei giorni più cupi della mia vita, paura e panico.

La seconda volta poche ora fa: persone che suonano e altre al seguito con movimenti della testa a seconda del ritmo imposto. Mi vedevo osservare attentamente le altre persone, tempo rallentato, e l'immancabile canzone di sottofondo. Unico dubbio che mi rimane: perchè la canzone in questione era "Hallelujah" di Leonard Cohen? Ho trovato una possibile risposta in due dei suoi versi - "You saw her bathing on the roof/Her beauty and the moonlight overthrew her". Ma non credo che soli due versi riescano a giustificare una tale "scelta".

La verità è che un altro capitolo è finito con queste parole. Il libro è quasi alla fine. Il libro è quasi alla fine.

mercoledì 22 ottobre 2008

Quando gli occhi si chiudono

Spazio a un'altra mia poesia. S'intitola "Quando gli occhi si chiudono": scritta nell'ultima estate alternando gli attimi di libertà concessi dall'assenza dei miei genitori (in vacanza), ad attimi di panico.

Quando gli occhi si chiudono

In questa calda notte
il mio viso versa lacrime
che ricoprono lo spazio profondo della Madre Terra

Quando il vuoto è dentro me
Tutto è diverso
Tutto cambia

Porto il mio sorriso al soffio dell'acqua
La Luna impaurita mi osserva
Scorgo il pianto nel mio riflesso

E' l'essenza della vita
che appare davanti
come un dolce riflesso dei ricordi

Così il mio sguardo svanisce
La Luna muore in solitudine
e la fine eguaglia il principio

Con una parte di me, persa per sempre

domenica 19 ottobre 2008

Come un film

Vorrei viverti come un film. Fermandoti sulla soglia in penombra per osservare la tua sagoma volteggiare verso di me; passo dopo passo la chiarezza delle tue gambe mi dona luminosità. Ti rallenterai per scorgere ogni angolo buio del tuo corpo e per poterlo sfiorare con le mie dita; silenzioso ed innocente mi tufferei nella tua ninfa, mentre con un lieve e armonioso movimento ti scrolli i capelli. Passi dolci e lenti come se stessi danzando in mezzo a un campo di girasoli. Fra tanta delicatezza ti muovi con destrezza e schivi ogni mio sussurro, con occhi serrati e sorridenti; allora prenderei una rosa, la renderei priva di spine sul mio petto, e dall'alto del mio cuore la lascerei scivolare sulla tua nuda schiena, scorgendo brividi di piacere. Se ne avessi il potere, fermerei ogni tua movenza per osservarti, per lunghe ore, attraverso la voce del silenzio. Ma te proseguiresti verso il tuo destino inevitabile, allungando la mano per impugnare la porta del tuo futuro, e la attraverseresti con uno scoppio rimbombante. Lasciandomi nuovamente solo, nell'oscurità della vita.


martedì 14 ottobre 2008

In direzione ostinata e contaria...

Riprendo a postare sul blog dopo i vari cambiamenti, e lo faccio con una bozza datata 31 Agosto, e che non è mai stata pubblicata, il motivo mi sfugge.

"Momenti in cui il mio cuore prende un'unica direzione ostinata e contraria. A volte contraria al mio volere perchè sento la mancanza di qualcosa di profondo; a volte ostinata perchè va anche verso chi non lo merita. E così mi trovo in situazioni pessime e senza via d'uscita; dove l'unica luce è proprio quella direzione e il tutto si riduce a un circolo vizioso. Il mio cuore non accetta strade altrui, troppo impraticate e pericolose a detta d'altri; ogni tanto però ci vado, quando sono solo con me stesso e mi metto in cerca di gigli bianchi. In tanti anni non ne ho ancora incontrato uno, solo fango e miseria. Continuo a ruotare in quel vortice devastante verso il nulla, afferrando mille braccia tirandole giù con me; venite gente mia: vi farò accomodare in casa mia e bere la mia essenza. Solo una cosa chiedo in cambio: il vostro cuore."